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“C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare”.
A. Tarkowsky

Iniziano giorni di maggiore lentezza, leggerezza, nutrimento, bellezza, piacere e anche spazi di quella manutenzione emotiva che promuovo e che periodicamente mi regalo per poter accompagnare le persone ed i gruppi tra leggerezza e profondità di movimenti visibili ed invisibili.
Mi dedicherò ad un po’ di creativo nomadismo in territori sconosciuti che mi porterà ad assaporare la sincronicità di incontri, luoghi, strade, situazioni e a percorrere vie mai camminate di cui percepisco già sensazioni e la curiosità di un mondo immenso e di universi di significato che ogni giorno ci incontrano se scegliamo di andare verso.
Parteciperò ad esperienze laboratoriali di teatro sociale in carcere e sul nostro carcere interno, per poi, prima di riprendere ad inizio settembre, intraprendere un viaggio dentro “Cercando Itaca disperatamente”, dove costellazioni familiari e il lasciarsi traghettare tra profondità e tesori nascosti rinnoveranno le energie.
Ho scelto di dedicare il tempo di sospensione dalle attività, seguendo il mio ritmo interno, alla ricerca della bellezza e del piacere, di ciò che mi fa stare bene. Quando facciamo ciò che ci piace, sia anche partire dallo scegliere cosa mangiare, come vestirsi, se prendere una strada piuttosto che un’altra stiamo informando il corpo e lui saggiamente entra in armonia con ogni sua parte, sperimentando la presenza, l’essenza, la gratitudine dell’esserci.

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